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La forza dell’invisibile

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WTUL Microphone

 

 di Giovanni Milazzo

 

La radiofonia tende oggi ad essere considerata uno strumento consueto, forse superato, appartenente alla vita quotidiana, tanto da essere per così dire invisibile. Proprio perché si mimetizza tra le occupazioni della vita di ogni giorno, la radio può a maggior ragione costituire un efficacissimo mezzo non solo di comunicazione, ma anche di formazione ed evangelizzazione. La pervasività rende inoltre la radiofonia per così dire trasparente, capace com’è di accompagnare la quotidianità senza sovrapporvisi e di penetrare capillarmente nelle coscienze ed orientare le opinioni.

 

 

 

Certo, la grande quantità di ore di emissione sonora e verbale comporta il rischio che i linguaggi musicale e verbale divengano come un rumore di fondo e siano declassati al rango di banale sottofondo della vita quotidiana, contribuendo non poco allo svuotamento di senso della comunicazione verbale. Le radio digitali inoltre sono già da tempo una valida alternativa alle reti analogiche tradizionali, anche se la loro offerta, com’è noto, è di tipo quasi sempre musicale. Questi servizi se da un lato estendono la fruizione di musica, dall’altro àncorano però il segnale radio a dispositivi elettronici in grado di decodificarlo, producendo una modifica sostanziale nelle modalità di uso del medium radiofonico. La radiofonia di oggi infatti non è più esclusivamente identificabile con l’oggetto “radio” che l’ha tradizionalmente resa riconoscibile, ma con un dispositivo elettronico di varia utilità. Il carattere che non muta è però la sua proprietà di produrre una accentuata “discorsività” che, nell’attuale contesto tecnologico e sociale, è composta da informazioni o messaggi di tipo verbale o musicale.

 

 

 

Ai fini di un approccio specificamente pastorale, la prima delle due tipologie, quella dei messaggi verbali costituisce a prima vista il polo più interessante. Bisogna però tenere conto che sono distrazione ed occasionalità a caratterizzare l’ascolto. Chi fruisce della radio compie contemporaneamente una grande quantità di gesti: dialoga con altri, legge, pensa ad altro. Forse l’ascoltatore è un po’ più disponibile a concentrarsi quando è alla guida dell’automobile, quando l’udito rimane l’unica funzione disimpegnata, mentre vista e arti sono rigidamente e ripetitivamente condizionati.

 

 

Perciò il messaggio radiofonico deve possedere caratteri di rapidità, semplicità e densità nell’enunciazione dei contenuti. Distrazione e occasionalità dell’ascolto richiedono la costruzione di una testualità radiofonica verbale e musicale, che non certo assecondi i caratteri negativi dell’utenza, e neppure abbia la velleità di contrastare le abitudini di ascolto, ma faccia in modo che tali caratteristiche siano una risorsa per rinnovare il linguaggio comunicativo. Si tratta di una ricerca, che già da qualche tempo è stata intrapresa dalle reti radiofoniche cattoliche operanti in Italia, consistente nella creazione di prodotti radiofonici brevi, in cui parole e musica si coniugano, utilizzando anche forme della cultura di massa, con lo scopo di vestire l’intera enunciazione per renderla in armonia con le “discorsività” radiofoniche oggi più comprensibili dal pubblico.

 

 

A partire da queste premesse, probabilmente sarebbe il caso di dedicare all’intrattenimento radiofonico una maggiore attenzione educativa e pastorale. Proprio in questo momento, quando si parla di tutto il reale da cristiani, quando l’utente abbassa tutte le sue “difese” ideologiche e si dispone ad un ascolto rilassato: il testo radiofonico può divenire come la spada affilata, a due tagli, dalla lama sottile che penetra nella coscienza ed incide profondamente. Ritornano alla mente le parole della Communio et Progressio, al n.150, laddove a proposito delle trasmissioni radiotelevisive si afferma che esse possono «attrarre l’attenzione di molti uomini i quali, benché lontani dalla Chiesa o anche del tutto agnostici, hanno un bisogno inconscio di nutrimento spirituale». Su questo binario si potrà proseguire nella ricerca di sempre nuove strategie comunicative nel settore della radiofonia.

 

(Image By Tulane Public Relations – originally posted to Flickr as WTUL, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8872689 

 

 


 

 

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