L’Istituto “San Vincenzo” di Palermo è in vendita e rischia il totale abbandono

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Foto di Dorotea Rizzo

Prima di addentrarci nella triste situazione in cui versa attualmente l’Istituto “San Vincenzo”, situato a Palermo in via Noce 26, è giusto fare riferimento a un breve cenno storico che lo riguarda, per sottolineare l’importanza della missione, svolta da tempo, dalle suore vincenziane all’interno dello stesso istituto, ormai abbandonato per buona parte e lasciato al degrado e all’incuria.  

La storia dell’istituto si intreccia con la storia d’Italia. Nel 1860, Garibaldi con i suoi Mille, conquista la Sicilia liberandola dalla dominazione borbonica. In questa occasione le suore, Figlie della Carità di San Vincenzo dei Paoli, si recarono sul campo di battaglia di Palermo e raccolsero i feriti d’entrambi i fronti.

Garibaldi, grato per la loro carità, regalo alle suore un Crocifisso. All’interno dell’istituto, nel tempo, sorsero tutte le scuole: dall’asilo alla scuola superiore. L’alta borghesia palermitana degli anni 50 e 60 trovò conveniente iscrivere le figlie all’Istituto Tecnico Femminile del “San Vincenzo”. La retta, pagata dalle famiglie delle ragazze più abbienti della borghesia palermitana, venne devoluta per il sostentamento dei poveri.

Ogni alunna dopo avere conseguito un certo grado di maturità diventava “damina della carità” e le veniva assegnata una famiglia povera da assistere. Lo scopo fondamentale dell’istituto è sempre stato infatti quello di far fronte alle necessità delle famiglie più povere. Oggi l’istituto ospita, oltre all’asilo, un liceo, l’ “Istituto Paritario Seneca”.

Durante il mio ingresso e percorso in istituto sono stata accolta e guidata gentilmente dalla madre superiora, suor Rosa Maria, che mi ha spiegato quanto segue:

«Si tratta di un istituto scolastico in cui, fino a venti, trentanni fa, c’erano molte suore, figlie della carità di San Vicenzo De Paoli. All’interno dell’istituto ora siamo rimaste solo in cinque. L’anzianità e la malattia hanno ridotto notevolmente la possibilità di noi suore di gestire l’istituto. Solo grazie al volontariato vincenziano continuiamo a sostenere 150 famiglie, con beni di prima necessità.

Noi suore con le nostre pochissime risorse cerchiamo di fare ciò che possiamo, affrontando le spese delle piccole manutenzioni. Tutte le stanze del piano superiore presentano infatti una situazione di degrado, tanto da risultare ormai   inagibili e non più idonee ad ospitare persone che necessitano di un aiuto concreto.

L’Istituto attualmente è in vendita, nella speranza che un possibile acquirente possa risollevarne le sorti, per evitare uno stato di totale abbandono. Solo una piccola parte dell’istituto è stato acquistato e, in questa, è stata creata una struttura per la cura delle malattie mentali».

Dopo l’intervista, suor Rosa Maria mi ha mostrato le stanze del piano superiore, visibilmente in pessime condizioni. Sulle pareti scrostate delle camere affiorano infatti notevoli macchie di umidità. Non è difficile, percorrendo il lungo corridoio, immaginare come questa struttura un tempo sia stata in grado di svolgere una funzione a servizio del prossimo e che, allo stato attuale, non riceve più alcun lavoro di manutenzione.

Continuando di questo passo l’istituto rischia di fare la fine di un’altra importante struttura: l’istituto “Sacro Cuore” che si trova sempre a Palermo, Piazza Principe di Camporeale, chiuso e visibilmente in stato di degrado e abbandono da molto tempo .

Continuando il mio percorso la madre superiora mi mostra il meraviglioso spazio con giardino che accoglie l’asilo ancora funzionante e il liceo, ceduti in affitto dallo stesso istituto.

Dopo avere ultimato il percorso e ringraziato la madre superiora mi allontano con amarezza, consapevole della triste sorte che presto toccherà all’istituto se non si troverà, al più presto possibile, un acquirente che abbia a cuore la struttura ed arresti il processo di degrado.

Proprio per questo motivo la madre superiora ha fornito il seguente numero di cellulare: 3334874740, nel caso in cui qualcuno voglia acquistarlo e prendersene cura.  

 

 

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