“Chi salva una vita salva il mondo intero”: a Palermo un convegno sulle alternative all’abbandono dei minori

Loading

Mercoledì 22 novembre, a “Palazzo Chiaramonte – Steri” di Palermo, si è svolto un convegno dal titolo: “Al di là dell’abbandono: accogliere la vita sempre”. Presenti diverse figure a confronto con argomenti relativi al diritto alla vita che, molto spesso, sembra essere scontato e messo in discussione da eventi improvvisi e catastrofici.

Accade, invece, che il diritto alla vita sia messo spesso in pericolo da un abbandono difficile e traumatico da parte di madri che hanno appena partorito e sentono di non riuscire a farcela. Lo scopo del convegno è stato quello di ricordare, in punta di piedi, a queste mamme, agli operatori sanitari e sociali, agli esperti e ai “pensatori” che esistono delle opportunità e delle alternative all’abbandono: le culle e il parto in anonimato.

Il convegno ha preso spunto dalla presentazione di un testo dal titolo: “Le culle per la Vita” di Rosa Rao Cassarà, referente delle Culle del MpVI fino al 2018, un tema sempre molto attuale. Il testo è stato illustrato, dalla dott.ssa Sandra La Porta , presidente del “Movimento per la Vita” di Palermo. che ci ha spiegato i punti più salienti.

«E’ necessario conoscere dove si trovano le culle e in primo luogo avere la consapevolezza del loro significato: quello di una comunità che accoglie, allarga le braccia, esprime condivisione e solidarietà, offre serenità e speranza a una mamma che – chissà in quale situazione si trova e per questo dobbiamo avere tanta benevolenza verso di lei! – non può tenere quel figlio o quella figlia appena partoriti.

Per questo le culle sono una benedizione: se tu, mamma, non ce la fai o non puoi, pensiamo noi al tuo bambino o alla tua bimba. Non temere. Sarà accolto e amato! Questo dicono le culle. Spesso viene fatta la domanda sui numeri: quanti bambini sono stati depositati nelle culle?  

Quasi che il tema sia circoscritto all’aspetto “quantitativo”. Certo, le culle hanno salvato diversi bambini nei circa tre decenni della prima moderna culla: moderna perché tecnologicamente diverse e attrezzate, rispetto alle datate ruote.

Ma molto probabilmente le culle hanno sicuramente salvato molti più bambini di quelli che vi sono stati posti dentro. In ogni caso, anche poche vite salvate giustificano la predisposizione di strumenti idonei a evitarne la morte: “Chi salva una vita salva il mondo intero” le parole, i gesti, le immagini,  veicolano messaggi: così anche la presenza silenziosa comunica accoglienza, speranza,  fiducia.

Così si è espressa Marina Casini, Presidente del “Movimento per la Vita Italiano” dal 2018, che ha curato la prefazione del libro di Rosa Rao in cui   ha delineato  proprio questa chiave di lettura, la più idonea, per affrontare un argomento così delicato e complesso.

In tutti gli interventi da parte di tante figure con differenti mansioni e che hanno affrontato il tema da diversi punti di vista, il denominatore comune è stato quello di sottolineare il significato delle “culle per la Vita” come risposta della società civile dell’accoglienza.

Troppo spesso e impropriamente  il termine “abbandono” è stato utilizzato  al posto del termine  più adatto per definire le “culle per la vita” che è quello dell’ affidamento. Le culle per la vita rappresentano una espressione di amore e di accoglienza. Non si tratta dunque di un totale abbandono da parte delle mamme ma di un gesto di fiducia e di speranza, frutto naturalmente di una decisione dolorosa.

«Ho ancora in mente gli occhi e l’immagine delle mamme che si sono allontanate dai loro bambini affidandoli. Sono ferite che durano per lungo tempo» – spiega la dottoressa  M. R. D ’Anna ex primario ostetricia e ginecologia dell’Ospedale Buccheri La Ferla di Palermo .

E proprio a queste mamme che si vuole e si deve dare aiuto e fiducia.

Dalla ruota degli esposti di Palazzo Sclafani, nel 1439, fino   ad oggi, è stato fatto un grande passo avanti su come affrontare il tema dell’abbandono Nei diversi tempi della storia le società hanno risposto in maniera diversa ignorando il problema, fino a quando ha assunto dimensioni eclatanti  E’ quello che durante il convegno ci ha spiegato  bene Rita Cedrini, insegnante di Antropologia Culturale all’Università degli Studi di Palermo fino al 2013.

Pur avendo sottolineato durante tutta la durata del convegno   l’importanza che rivestono le “ culle per la Vita”,  ci si augura che  rimangano vuote e  che le mamme vengano aiutate prima di affidare definitivamente i loro bambini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *