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In ricordo del giorno più lungo della Storia: la Shoah

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A Palermo, come in altre città del mondo, il 27 Gennaio di celebra il giorno della memoria. Iniziativa presso i locali della Biblioteca Comunale per non dimenticare.

Il giorno della memoria in ricordo del giorno più lungo. Quel terribile giorno in cui le truppe sovietiche trovarono la triste verità del campo di concentramento di Auschwitz. Da quel giorno del 1945, il 27 Gennaio è una data indelebile nella memoria comune.

Come dimenticare le innocenti vittime del nazismo, come soprassedere alle scellerate convinzioni di negazionismo, che puntualmente tentano di occultare la storia?

Da quel lontano 27 Gennaio 1945, il mondo non può più dimenticare; da quel giorno forse, la consapevolezza dell’odio gratuito è realtà.

A Palermo, nel giorno del ricordo, della commemorazione affinché gli errori del passato non diventino “corsi e ricorsi storici”, si evidenzia l’iniziativa presso la Biblioteca Comunale di Casa Professa. Non è un caso che è stata scelta una sede dal duplice valore; La biblioteca è per eccellenza il simbolo della cultura, della tradizione lasciata ai posteri. La Sicilia, nella sua plurimillenaria storia è un esempio concreto di melting pot, di incrocio tra culture diverse che si condensano in una.

La tradizione ebraica è presente nell’Isola, testimonianza di una delle più grandi comunità sino al 1500. All’interno dei locali della Biblioteca comunale è possibile osservarne la veridicità: oggetti manifatturieri di matrice ebraica esposti per proiettare il ricordo del passato nelle azioni del presente.

Per non dimenticare, in segno di lutto, il tricolore nazionale e la bandiera europea saranno esposte a mezz’asta, in ricordo dei morti italiani che hanno perso la vita in quell’orribile parentesi della storia umana.

L’articolo 1 della Legge della Repubblica Italiana 20/07/2000, n. 211 Istituzione del Giorno della Memoria recita, infatti, che: “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

Palermo dimostra sempre grande sensibilità nei confronti del ricordo. D’altronde è la storia che parla: presso quella che era la Cappella di San Michele in Città, nel 1149 fu collocata una lapide quadrilingue (latino, arabo, ebraico e greco) che testimonia l’apertura al dialogo nel Dna siciliano. L’auspicio è che le agende politiche, piuttosto che dividere, traggano spunti costruttivi da testimonianze del genere, con l’augurio che non si ripetano più gli errori del passato.

 

Dario Cataldo

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