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“Ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio” – Introduzione alla Lectio Divina su Gv 1,29-34 – II Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

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lectio11.01.0729 Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! 30 Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. 31 Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele». 32 Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. 33 Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. 34 E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».

Con questa domenica la liturgia ritorna al “Tempo Ordinario”, cioè il tempo in cui siamo chiamati a fare esperienza e a testimoniare la presenza del Signore nel ritmo quotidiano della nostra esistenza. Essa si sofferma ancora sulla figura di Giovanni Battista, “testimone” credibile della presenza del Messia in mezzo al suo popolo.

L’evangelista Giovanni presenta il Battista non più come il profeta che richiama il popolo alla conversione, quanto piuttosto come colui che ha fatto un’esperienza nuova, imprevedibile per lui stesso: ha incontrato Dio. Ed ecco che si spalanca per lui un mondo, un orizzonte, una comprensione del mistero di Dio totalmente inattesa. Credeva di sapere, credeva di credere, credeva di conoscere. Tutta la sua vita si era consumata intorno a quell’attesa, a quella preparazione, a quell’incontro. E adesso è disposto ad ammettere che esiste un prima, un avanti che il Nazareno conosce e lui non ancora.

“Ho visto”, dice Giovanni. Ha visto Gesù venire verso di lui. Ha visto un Dio che gli si fa incontro, presente, prossimo, vicino; un Dio che diventa bambino, che ribalta le nostre prospettive, che colma le nostre stalle; un Dio che prende l’iniziativa, che annulla le distanze. Aspettava un Dio giudice forte, adesso vede un Dio che salva, venendo verso di lui. Comincia in lui un modo nuovo di “vedere”: il “vedere credente”. Per due volte Giovanni ripete: “Io non lo conoscevo (non lo vedevo)”: fino a quando era chiuso nella sua concezione di Dio, non poteva “vedere” Dio in Gesù che si fa ultimo, che sta con i peccatori.

Adesso Giovanni vede e testimonia che ha scoperto in Gesù il Figlio di un Dio che è Padre. Non il Messia vendicatore, ma l’agnello che toglie, cancella, elimina il peccato del mondo che ci allontanava inesorabilmente da Dio. Oggi, siamo noi, che accogliendo la testimonianza del Battista, siamo chiamati a vedere e testimoniare il volto nuovo di un Dio che ama e raggiunge la nostra vita per dimorare in essa.

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