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“Accadde a Natale”

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L’emozionante spettacolo della “Compagnia Teatrale dell’Aurora” al Sant’Eugenio, a Palermo, per riflettere sul Natale.

Foto di Paolo Chiabrando su Unsplash

Il Natale è alle porte.

Il Natale è alle porte ed è bene prepararsi con la dovuta disposizione d’animo: riflettendo sul significato profondo, cristiano, di tale ricorrenza. Lungi dall’essere, infatti, un evento di sola natura festosa e commerciale, esso ci riporta all’origine della nostra umanità che aspira all’infinito: quell’essere tutti figli di un Dio-creatore e Padre, che ha concesso che il suo Figlio prediletto e amato venisse “in mezzo a noi”, perché credessimo, e il suo amore incondizionato divenisse, per noi, speranza di salvezza. E, così, nel buio della notte, arrivò la luce – la stella cometa, e un bambino – in una capanna abbandonata…

“Accadde a Natale”: a due clochard.

Un’occasione di riflessione, in questi giorni d’Avvento, ci è stata offerta, ieri, 22 dicembre, dalla “Compagnia Teatrale dell’Aurora”. Al teatro Sant’Eugenio è stato, infatti, portato in scena “Accadde a Natale”: una commedia natalizia che, scritta da Gino De Blasio, diretta da Calogero Spina e prodotta da Salvo Tarantino, ha parlato proprio del Natale, partendo da situazioni di moderna povertà esistenziale, messe in evidenza da numerosi, giovani, attori, non professionisti. Con suggestive musiche di sottofondo, due clochard aprono e prendono la scena: uno, cieco (interpretato da Gabriele La Vardera), seduto e in ascolto del compagno d’avventura; l’altro, zoppo (Giuseppe Accetta), che nella spazzatura trova del cibo per approntare la cena, che sarà – per lo spreco alimentare dei cittadini – pure abbondante e fresco. I due, in sofferenza fisica e umorale, ma energici nei dialoghi, hanno improntato un piccolo rifugio, in un angolo di strada. Come tetto, un telo bianco fra due cassonetti di spazzatura.

Il miracolo.

Qui, fra viandanti veloci e affaccendati, i due amici ritrovano, miracolosamente (grazie ad una coppia d’immigrati che arriva da lontano, partorirà nella loro abitazione di fortuna e lascerà loro, un piccolo bambino, pieno d’amore) sé stessi, i figli persi e, finanche, la salute. Possono, di nuovo, correre e guardare, con “altri occhi”, quel mondo che pareva loro grigio e spento, senza consolazione.

Tutto è accaduto, proprio, nella notte di Natale, sotto le fila di Dio.

Tutto può cambiare se, come i nostri clochard, non perdiamo, in questo giorno speciale e nei giorni della nostra vita, la speranza, insieme all’affidarsi al piano di Dio; che nella commedia è stato rappresentato da un netturbino (Domenico Giacalone), in grado d’aiutare, redimere, ammonire i vari interpreti della pièce teatrale, per ridar loro la gioia. La gioia della famiglia che, a Natale, più d’ogni altro periodo dell’anno, si desidera unita. E alla cui unità, spesso, s’arriva sol grazie ai consigli dei bambini.

I prossimi progetti di Salvo Tarantino

Il direttore di “Accade a Natale”, il cui talento artistico è nato all’interno di una parrocchia (il Sant’Ambrogio) e il cui desiderio è d’offrire un contributo positivo per la sua comunità, il quartiere “Marinella” e la città di Palermo, preannuncia che con la “Compagnia Teatrale dell’Aurora” si augurano di mettere in scena, presto, un musical su Mosè, insieme ad uno spettacolo di cabaret sui personaggi siciliani che hanno fatto la storia. Per restare informati sui loro progetti, basterà seguire la “Compagnia Teatrale dell’Aurora” su Facebook.

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