Senza categoria

A Palermo, una collettiva d’arte per ricordare il sacrificio di padre Puglisi

Loading

Domenica 10 settembre, giorno dell’inaugurazione, fino giovedì 14 , dalle ore 9:30 alle 13:00 e dalle 15: 30 alle 18:00,  le Associazioni “Castello e Parco di Maredolce” e “Faro Convention Citizens of Europe” celebreranno il Trentennale dell’uccisione del Beato Padre Pino Puglisi attraverso un incontro e una mostra di arte contemporanea presso i locali dell’ex “Mulino del Sale” gestito dal “Centro di  Accoglienza Padre Nostro”, voluto da Padre Puglisi come punto d’incontro tra il territorio e il processo di evangelizzazione che stava compiendo.

Gli artisti:

Antonio Policarpo, Daniela Ficile, Diego Spitaleri, Ferdinando Provenzano, Giorgia Zarcone, Giusi Sucato, Marca Barone, Marco Lotà, Margherita Lautera, Rosa Anna Argento, Rosario Calì Ro.Ca, Sara Mineo, la poetessa Giovanna Fileccia che  leggerà alcune poesie e alcuni brani tratti da suoi scritti.

Le Associazioni promotrici si faranno portavoce di memoria nella consapevolezza che a trent’anni dalla sua morte padre Puglisi continua a rimanere un punto di riferimento per tutta la comunità, non solo del quartiere ma dell’intera città.

L’evento che ha come titolo: “Padre Pino Puglisi: il sacrificio per la legalità” assume una forte connotazione proprio perché sposato da due associazioni che, da sole, hanno il merito di accogliere arte e cultura coinvolgendo l’intera città di Palermo, colmando le più varie distanze territoriali e culturali.

Come possiamo far vivere ancora oggi quella missione, laica e cristiana al tempo stesso, per la quale Padre Puglisi divenne Martire?

A dieci anni dalla sua beatificazione l’intera città lo ricorda con sempre maggiore gratitudine e riconoscenza.  La sua vocazione missionaria ha attraversato la sofferenza del martirio per sradicare la “cultura” mafiosa e la svendita del valore della dignità umana.

Le povertà esistenti non lo fermarono, anzi divennero obiettivi attraverso i quali trasmettere i principi di etica e di legalità. Inoltre, le problematiche degli anziani erano per lui un vero cruccio dopo essersi reso conto dell’abbandono e della solitudine in cui versavano tante condizioni umane. 

Iniziò così a delinearsi in lui la visione di una comunità come condivisione e consapevolezza per realizzare quella stagione di contrasto alla criminalità e di processo apostolico che lo portò di conseguenza a tessere legami con tutti: anziani e giovani, carcerati ed emarginati.

Se far rinascere la Chiesa in periferia era un suo obiettivo, il Beato Padre Pino Puglisi ha saputo contaminare di valori l’intero territorio donandoci un esempio di vera speranza, di rinascita e riscatto che possiamo continuare ad alimentare seguendo il suo esempio.

Lo ricordiamo col suo sorriso, lo stesso che accolse il suo sacrificio e la sua infaticabile missione per regalarci una speranza concreta.  

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *