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Il caso di padre Cavalcoli e la condanna della Chiesa

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cavalcoli

 

 

 di Dario Cataldo

 

 

A seguito delle dichiarazioni del Domenicano, lesive delle tante vittime del terremoto, Radio Maria ha deciso di prendere una posizione netta: sospendere il programma radiofonico da lui condotto. Come riferisce la stessa emittente cattolica: “Radio Maria ritiene inaccettabile la posizione di Padre Giovanni Cavalcoli riguardante il terremoto e lo sospende con effetto immediato dalla sua trasmissione mensile”.

 

 


Una decisione che si allinea alla presa di posizione del Vaticano, il quale tramite mons. Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato, dichiara che associare il terremoto al castigo divino a seguito delle unioni civili: “Sono affermazioni offensive per i credenti e scandalose per chi non crede, datate al periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo. I terremotati ci perdonino, a loro solidarietà del Papa”.


Di certo, tali sproloqui non fanno bene alla comunità cattolica, specie agli occhi di chi non perde occasione per denigrarla, tacciandola di non essere al passo con i tempi. Continua mons. Becciu: “Cristo ci ha rivelato il volto di Dio amore non di un Dio capriccioso e vendicativo. Questa – spiega – è una visione pagana, non cristiana. Chi evoca il castigo divino ai microfoni di Radio Maria – sottolinea il Prelato – offende lo stesso nome della Madonna che dai credenti è vista come la Madre misericordiosa che si china sui figli piangenti e terge le loro lacrime soprattutto in momenti terribili come quelli del terremoto. Radio Maria – conclude, uno tra i più stretti collaboratori del Papa – deve correggere i toni del suo linguaggio e conformarsi di più al Vangelo e al messaggio della misericordia e della solidarietà propugnato con passione da papa Francesco specie nell’anno giubilare”.

 

 


Da parte sua, Radio Maria, non solo si dissocia dalle incriminate dichiarazioni di Padre Cavalcoli, ma aggiunge che non vanno attribuite al direttore Padre Livio Fanzanga. Come riporta la redazione sul proprio sito: “le espressioni riportate sono di un conduttore esterno, fatte a titolo personale, che non rispecchiano assolutamente il pensiero di Radio Maria al riguardo”.
Nonostante tutto il clamore, la posizione del Domenicano non si sposta di un millimetro. “Sono dottore in teologia da 30 anni, ho lavorato in Vaticano con san Giovanni Paolo II – ha dichiarato a Radio 24 – e ribadisco che peccati come l’omosessualità meritano il castigo divino”. A tutti i suoi detrattori, il Sacerdote risponde: “ripassino il catechismo”.

 

 


Una situazione di forte impatto, che nell’anno giubilare della misericordia, stride con quanto catechizzato per tutto il periodo in corso. Il confronto, l’apertura ad accogliere nel proprio gregge tutti coloro i quali necessitano della comunanza con Dio, non sono rapportabili a catastrofi naturali, che tanto dolore e morte hanno arrecato alla popolazione locale.

 

 


 

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