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Esperienza InSegna 2015: una bellissima fotografia della scuola.

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di Luigi Menna

 

La didattica e l’insegnamento; i professori e gli studenti; le aule con i cartelloni e i manufatti; le gite scolastiche; i laboratori, i compiti in classe, i progetti e i recuperi, l’orientamento e il teatro.

Descrivere la scuola è sempre affascinante e complesso.

Ci sono tanti film che la descrivono e libri scritti da sociologi, psicologi, politici. Purtroppo si cade nello stereotipo con grande facilità perché sembra che tutti, avendola frequentata almeno per una parte della propria vita, siano competenti in materia e, paradossalmente, proprio il parere dei docenti o dei presidi finisce col risultare marginale nella discussione infinita volta a descrivere il mondo scolastico.

Si è conclusa sabato scorso (28 febbraio 2015) la manifestazione Esperienza InSegna che ha avuto luogo al Polididattico in viale delle scienze per una settimana.

Per descriverla si possono usare i numeri, e sono impressionanti:

oltre 40 istituti di istruzione – dalla primaria all’università – hanno presentato le proprie “buone pratiche” didattiche;

oltre 10000 visitatori

8 anni di manifestazioni che ottengono un successo sempre crescente;

A conclusione della manifestazione Esperienza InSegna 2015 occorre necessariamente fissare alcune idee.

E’ una manifestazione fatta da persone della scuola.

L’associazione Palermo Scienza – guidata da Carmelo Arena e Valeria Greco – fotografa ogni anno il mondo della scuola e ne coglie certamente i suoi lati più affascinanti. Esperienza InSegna è una manifestazione che arricchisce la città di Palermo, che attira l’attenzione del mondo scolastico e universitario di tutta Italia. Come dicevamo, l’associazione Palermo Scienza se ne occupa da 8 anni e tutti coloro che vi lavorano lo fanno con grande passione e nessun ritorno economico.

Se siete stati tra i diecimila visitatori vi sarete accorti della fantasia che colorava gli spazi dedicati alle varie scuole. Avrete gustato sapori, musiche, danze, colori, giochi, indivinelli, formule matematiche, calcoli facili e difficili, proverbi e giochi linguistici. Avrete giocato e imparato tante cose.

Se avete visitato la manifestazione vi sarete fatti un’idea di cosa la scuola sia: un caleidoscopio sorprendente di ogni aspetto – non solo del sapere – della vita umana.

Vi sarete certamente accorti che la scuola si occupa di tutto. Con i ragazzi di tutte le età e di tutte le estrazioni sociali.

Se avete passato qualche ora a passeggiare tra i tantissimi exhibit avrete percepito la contentezza, la passione, la fatica di studenti e professori pronti a spiegarvi qualcosa, a farvi fare esperienza di un pezzettino di sapere che, staccandosi dai manuali, si concretizza al di fuori dei muri scolastici.

Esperienza InSegna ci ha mostrato la scuola viva e non quella immaginata dai tanti che la studiano dall’esterno senza sporcarsene le mani; ci ha dimostrato che merita rispetto, affetto, generosità. Merita di essere valorizzata. E’ un antidoto alla solitudine in cui versa la scuola che, se prima incarnava l’istituzione sorvegliante e punitiva, oggi si trova a essere l’unico baluardo di resistenza «all’iperedonismo acefalo» (Massimo Recalcati, “L’ora di lezione”).

Bisogna volere bene alla scuola, nonostante i suoi tanti difetti che (proprio loro!) sono sempre sotto i riflettori.

Mai come adesso dobbiamo tenere fermo, come un monito, quanto affermava con la consueta radicalità Don Milani nelle sue “Lettere Pastorali”: la scuola mi è sacra come un ottavo Sacramento.

 

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