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XXVI Congresso nazionale dei Giovani delle ACLI Giovani: Attori del presente, connessi all’oggi, costruttori del domani

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“Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio.” Cosi come ci indica Papa Francesco, abbiamo aperto il XXVI Congresso dei Giovani delle ACLI, seppur con poche presenze fisiche, ma tanta partecipazione virtuale con i nostri delegati ed i nostri territori. Protagonisti di questi due giorni, i giovani tutti, che hanno ancora il coraggio e la capacità di avere visioni, come detto da Mons. Zuppi, nonostante molti adulti non riescano più a sognare. Quegli adulti che, come ci fa notare il Presidente nazionale ACLI, Emiliano Manfredonia, danno risalto alle debolezze dei giovani, ma è compito di una generazione trovare la forza nelle proprie debolezze, per poter avere il coraggio e la consapevolezza dello stare nel mondo, oggi.

Il periodo congressuale è il momento più giusto, attraverso il fermento delle assemblee sui territori, per alimentare idee, proposte ed azioni da mettere in campo. Proprio come il monito che ci si è dati per questo congresso, “giovani attori: connessi all’oggi, costruttori del domani”, abbiamo discusso di temi molto vicini al nostro mondo attuale, e al momento storico post-pandemico che stiamo vivendo: lavoro dignitoso, valore della formazione, bene comune, transizione ecologica. Un lavoro degno, come sostiene anche la Presidente del CNG, Maria Pisani e da Daniel Zanda (fesla cils) con i loro interventi, che distingua la flessibilità dalla precarietà, caratteristiche del mercato del lavoro attuale in cui i giovani vengono risucchiati, senza possibilità di orientarsi o di avere strumenti per farlo; strumenti che nel sistema formativo del nostro Paese spesso sono relegati ad opportunità minori, e che invece, come sostenuto dagli orientamenti di questo Congresso e dalla Presidente di FORMA, Paola Vacchina, devono essere in grado di “riprogrammare” le competenze per permettere ai lavoratori di rimanere o rientrare nel mondo del lavoro.

Il futuro delle imprese sarà sempre più determinato dalla rapida evoluzione tecnologica che genera una conseguente obsolescenza delle competenze e dei saperi. Un mismatch significativo tra domanda ed offerta – si legge nella relazione congressuale del Coordinatore nazionale Giacomo Carta – dovuto al fatto che il nostro sistema scolastico non sempre produce professionalità che sono interessanti al 100% per le aziende. Da una parte il sistema non si aggiorna alla stessa velocità di un mondo sempre più digitalizzato e dall’altra perché c’è una grossa fetta di competenze richieste di tipo trasversale (le c.d. soft skills) che quasi mai vengono sviluppate all’interno dei contesti formali.

Molti i territori che attraverso i propri delegati, hanno preso parte alla discussione alimentando le idee a sostegno dei temi della partecipazione, degli strumenti di esercizio di democrazia interna; contributi importanti per la costruzione dei valori e della consapevolezza dei giovani, in linea con le azioni che sono alla base dell’attività del gruppo dei Giovani delle ACLI. Attraverso l’esperienza della partecipazione, i giovani sperimentano la ricchezza del loro tempo e delle loro capacità a disposizione degli altri. I volontari sono la piena espressione della sinergia tra dono e gratuità, coniugando l’aiuto del prossimo con le capacità personali, permettendo di sviluppare e rafforzare legami. Opportunità, formale o non formale, nella quale tanti giovani trovano crescita, potenziamento, delle proprie competenze trasversali, sempre più richieste anche dal mondo del lavoro. I giovani durante la pandemia sono stati attori importanti e si sono contraddistinti attraverso le tante azioni di solidarietà, di attivismo sociale e per la voglia di non abbattersi guardando oltre le difficoltà. Siamo in un momento storico in cui l’Europa ha deciso di reagire ai disastri sanitari, sociali ed economici che quest’ultimo anno ci ha purtroppo regalato ed attraverso il Next Generation EU verranno messe in campo una quantità di risorse economiche mai viste prima, con una portata tale da poter davvero far ripartire e rivoluzionare la nostra società.

È fondamentale una ripresa di consapevolezza e di iniziativa sui rischi globali e sulle conseguenze, a partire dalla salvaguardia dell’ambiente, come volano di una giustizia verso i poveri e alla soluzione dei problemi di un’economia che persegue soltanto il profitto e che ha come fulcro il capitale e non il lavoro. Il movimento giovane Aclista, con questo congresso, invita tutte le generazioni, a prendere coscienza della necessità di operare cambiamenti, a partire dallo stile di vita di ognuno di noi, distaccandosi dalla logica della produzione e del consumo. Il nostro movimento giovanile si trova in una fase storica in cui ha l’opportunità di fare la propria parte e creare, in concomitanza di questo Congresso, una proposta associativa in linea con il tempo che viviamo e proporsi come enzima accelerante della transizione sociale che è già partita.

Coordinamento nazionale dei Giovani delle Acli

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