Conclusosi il tempo pasquale con l’effusione dello Spirito Santo nella Pentecoste, entriamo nel Tempo ordinario che ci guiderà per 33/34 settimane e in cui la liturgia della parola verterà sulla vita e gli insegnamenti di Gesù tratti dai vangeli sinottici. Oggi è la domenica della SS. Trinità. Chi ha frequentato il catechismo negli anni ’60 ricorda bene come si imparava a proclamare questo mistero: “Tre persone divine e un solo Dio”, intendendo non la suddivisione della divinità bensì l’unicità divina in tre persone distinte ma non separate. Ciascuna di Esse è Dio tutto intero.
Il Padre è tutto ciò che è il Figlio, Il Figlio è tutto ciò che è il Padre, lo Spirito Santo è tutto ciò che è il Padre e il Figlio, cioè un unico Dio. Noi non crediamo in un Dio solitario, magnifico onnipotente e solo, ma in un Dio che sussiste nella relazione, e in una relazione di Amore. Questa la grande verità della nostra fede, misteriosa per certi versi ma che contraddistingue l’essere cristiani. Il mistero trinitario infatti è presente nella nostra vita più di quanto immaginiamo: nel Battesimo che riceviamo in nome della Santissima Trinità; nella Croce, segno per il quale ci riconosciamo come cristiani; nella partecipazione all’Eucarestia quando il sacerdote chiede nell’epiclesi a Dio di santificare i doni del pane e del vino, affinché li trasformi nel corpo e nel sangue di Cristo, con l’invocazione “manda la rugiada dello Spirito”. Dove l’immagine della rugiada è simbolo di fecondità e di vita. Nelle letture di oggi, dedicate alla Trinità, ci sono diversi spunti di riflessione, cominciando dalla bellissima prima lettura, tratta dal libro dei Proverbi: Cosi parla la Sapienza di Dio: “Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, all’origine”. É il Logos, la logica creatrice che introduce la perfezione nel caos, l’equilibrio nel disordine, la forma nell’ informe. e questo Pensiero viene ad abitare tra noi, per la nostra meraviglia: “Giocavo sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo”. É edificante pensare che in questo grande progetto di Dio c’è l’uomo creato a sua immagine e somiglianza; come recita il salmo :“Che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi? Davvero lo hai fatto poco meno di un Dio …. Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani”.
L’uomo tanto prezioso agli occhi di Dio da donargli la sua opera e soprattutto la sua grazia, come dice Paolo: “Perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (2^ lettura). É un percorso che, dalla magnificenza del Logos di Dio nella creazione, conduce alla tenerezza di Gesù che annuncia il regno di Dio e prosegue con la grazia donata agli uomini mediante lo Spirito. A quest’ultima tappa alludono le parole del Gesù nel Vangelo (Gv 16, 12-15) :“Molte cose ho da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portare il peso”. Gesù è il buon pedagogo che sa dare i suoi insegnamenti gradatamente, rispettando i tempi di tutti. E sarà lo Spirito Santo a comunicare ai suoi discepoli il mistero del Dio-relazione, rendendoli capaci di testimoniarlo nella loro vita tessendo dialoghi e costruendo ponti per seminare un futuro di pace.
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