
Sabato 17 maggio, presso il Conservatorio di Musica “Alessandro Scarlatti” di Palermo’ in via Squarcialupo 45, sarà nuovamente rappresentata la pièce teatrale “Cesare e Lenin: un binomio inscindibile”, scritta da Carmine Mancuso e messa in scena dal “Teatro Nuovo” di Palermo, con la regia e l’adattamento di Domenico Bravo e la direzione tecnica e artistica di Silvana Di Salvo e Paride Zappalà L’ingresso sarà libero, offrendo così a tutta la cittadinanza l’opportunità di assistere a uno spettacolo che è, prima di tutto, un atto di memoria.
Pochi giorni fa, lo stesso spettacolo ha avuto luogo presso l’aula magna del Liceo Scientifico “Danilo Dolci” di Palermo. Un evento intenso, partecipato, difficile da tradurre in parole. In scena, la storia del giudice Cesare Terranova e del maresciallo Lenin Mancuso, assassinati dalla mafia il 25 settembre 1979.

Due nomi che non possono essere separati. Due uomini uniti dal servizio allo Stato, abbandonati da quello stesso Stato, e ricordati oggi in una forma che supera la semplice cronaca. Sul palco, Domenico Bravo – anche interprete – insieme a Dario Frasca e Silvia Trigona. Il racconto ha preso corpo tra luci e silenzi, tra voci e pause piene di senso. È stato un momento di forte impatto emotivo, che ha lasciato un segno. Un silenzio particolare ha seguito gli applausi finali, un silenzio denso, quasi meditativo. Era il silenzio di chi porta con sé una consapevolezza nuova, anche solo per un’ora. La consapevolezza che ricordare è necessario. Che il coraggio non è un’idea astratta. Un ringraziamento sentito va al dirigente scolastico, ai docenti e agli studenti del Liceo “Danilo Dolci” per aver accolto e condiviso un momento di così alto valore civile.
Sabato, dunque, si replica al Conservatorio. Un’occasione per chi non c’era e per chi vuole esserci ancora. A documentare l’evento, il fotografo di scena Claudio Pezzillo. La memoria non è mai abbastanza.
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