Un uomo tra gli uomini, sempre, anche nella sventura, anche nel dolore. Ecco in che cosa consiste la vita, questo é il suo compito (F. Dostoevskij).

Dorotea Rizzo

Giornalista pubblicista, laureata in lettere con indirizzo moderno, collabora presso alcune redazioni giornalistiche con articoli su temi che riguardano la cronaca ma anche argomenti di cultura generale, legati principalmente al territorio della città di Palermo.
Dorotea Rizzo

Foto di Dorotea Rizzo

Nel complesso dell’ “Albergo delle Povere”, in corso Calatafimi 217  a Palermo da giorni si è aperto un percorso espositivo:  “La Città Aurea. Urbanistica e architettura a Palermo negli anni Trenta”, organizzato dalla Regione Siciliana e curato dalla Soprintendenza dei Beni culturali di Palermo guidata da Selima Giuliano, a chiusura del ciclo avviato a Catania alla fine del 2019.

Si tratta di una mostra di arredi, abiti e accessori custoditi negli edifici pubblici e privati degli anni Venti e Trenta del Novecento, ma anche pannelli esplicativi e filmati storici. Il progetto di ricerca, articolato in più tappe, si è sviluppato attraverso una sequenza di mostre affidate alle Soprintendenze delle nove province con il coordinamento del dipartimento regionale dei Beni culturali e la collaborazione del dipartimento del Turismo.

Foto di Dorotea Rizzo

Un grande lavoro che ha avuto un unico concept, realizzato attraverso pannelli esplicativi e ricostruzioni tridimensionali affidati in genere alle Università e alle istituzioni del territorio.

«Una mostra che ci racconta, attraverso arredi, abiti e accessori, ma non solo, un po’ di come eravamo quasi cento anni fa in una fase storica difficile, ma capace di realizzare importanti opere che sono ancora ben visibili nelle nostre città – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

È un grande lavoro di ricerca portato avanti da diversi attori istituzionali, tra i quali Poste Italiane, ma ampio merito va alle Soprintendenze culturali della nostra Isola, a partire da quella di Palermo che ne ha realizzato il progetto. Ritengo di poter affermare che si tratta di una delle più belle esposizioni promosse quest’anno dalla nostra Regione a testimonianza del fatto che la promozione della cultura e dei nostri beni culturali sono un asse portante di questo governo».

«Si conclude un progetto molto interessante – sottolinea Elvira Amata, assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana – attraverso cui l’assessorato ha esaminato a fondo un periodo particolarmente ricco di fermenti culturali e di interventi costruttivi realizzati in un’atmosfera di grande rinascita e di intensa produzione».

Foto di Dorotea Rizzo

Una mostra documentaria da non perdere

Entrando nelle stanze adibite alla mostra ci   colpiscono le   foto in bianco e nero degli antichi edifici nei pannelli, accompagnate da un accenno storico e poi le immagini proiettate sul tetto  che si muovono  creando un effetto magico, invitandoci ad entrare nell’atmosfera di quel periodo storico. Poltrone, mobili, arredi di   appartamenti dell’epoca e ancora scarpe ,  vestiti eleganti  e altri accessori sembrano avere resistito all’usura del tempo,  pronti a   raccontarci un pezzo  importante della nostra storia di quasi cento anni fa .

La mostra resterà aperta al pubblico gratuitamente – dal martedì al sabato, dalle 9 alle 18, la domenica dalle 9 alle 13 – fino al 25 gennaio 2023.

 

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