Giuseppe Savagnone
Scrittore ed Editorialista.
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Intellettuali “negazionisti”
Ha avuto ampia risonanza mediatica il breve video in cui mons. Carlo Viganò – già nunzio apostolico negli Stati Uniti – sferra un durissimo attacco alla politica dei vaccini: «In tutte le parti del mondo in cui vige la psico-pandemia» dice l’arcivescovo, «il popolo scende nelle piazze e manifesta il proprio dissenso. I media di regime, in pratica tutti, tacciono sistematicamente quello che però possiamo vedere su Internet.
Ci siamo svegliati un po’ tardi, è vero, ma stiamo cominciando a capire che ci hanno ingannato per quasi due anni, raccontandoci cose che non corrispondevano alla realtà, dicendo che non c’erano cure, che si moriva di Covid, mentre uccidevano deliberatamente i contagiati per farci accettare mascherine, lockdown e coprifuoco. In nomine Patris, et Filli, et Spiritui Sancti» («Corriere della Sera» on line del 10 novembre 2021).
Probabilmente neppure la maggioranza dei no-vax si sentirebbe di sostenere che i cinque milioni di persone morte per la pandemia (o almeno un certo numero di esse) sono state uccise «deliberatamente» (da chi? dai medici negli ospedali?) per far accettare le misure restrittive. Anche perché, a suffragare una affermazione così grave, c’è, come unica prova, la parola di mons. Viganò, che, come dice lui stesso, ha scoperto tutto questo cercando «su Internet».
Per quanto estremo, l’intervento dell’arcivescovo è la conferma che la rivolta contro i vaccini e contro il green pass non può essere liquidata come un fenomeno marginale, semplice frutto di ignoranza, ma coinvolge in prima persona esponenti di una élite culturale, oltre che del mondo politico, evidenziando una profonda frattura all’interno della stessa classe intellettuale.
La posizione di Agamben…
E’ nota la presa di posizione, in questo senso, di un filosofo del calibro di Giorgio Agamben, che sia pure senza parlare di omicidi intenzionali come Viganò, ha anticipato la sua analisi, parlando di «invenzione di un’epidemia», frutto, secondo lui, della drammatizzazione di «una normale influenza, non molto dissimile da quelle ogni anno ricorrenti», e ha denunziato le «frenetiche, irrazionali e del tutto immotivate misure di emergenza per una supposta epidemia dovuta al virus corona».
Coerentemente, Agamben ha espresso una decisa critica alla vaccinazione di massa, chiamando in causa la pretesa incoerenza di uno Stato che impone il vaccino, ma al tempo stesso non si assume la responsabilità delle sue conseguenze: «Voi sapete che il Governo, con un apposito decreto legge, il numero 44 del 2021 detto “Scudo penale” ora convertito in legge, si è esentato da ogni responsabilità per i danni prodotti dal vaccino». E cita l’art. 3 del decreto.
A prima vista l’obiezione è molto convincente. Solo che è fondata su una lettura del tutto falsante del testo legislativo. Perché l’art. 3 del decreto legge 44, a cui Agamben fa riferimento, non riguarda lo Stato, ma la responsabilità penale del medico o dell’operatore sanitario che somministra il vaccino.
E comunque nel testo si precisa espressamente che ciò è vero solo a precise condizioni: «La punibilità è esclusa quando l’uso del vaccino è conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio, emesso dalle competenti autorità e alle circolari del Ministero della Salute relative alle attività di vaccinazione».
Ciò che dunque lo Stato, in questo testo, non si assume (o, meglio, esclude per medici e operatori sanitari) non è la responsabilità della somministrazione del vaccino, ma quella che deriverebbe da un suo uso scorretto. Nel caso, invece, che il vaccino, pur somministrato nelle modalità previste, produca dei danni, in Italia esiste già una legge, la n.210 del 1992, che prevede un “risarcimento” per danno accertato da vaccino obbligatorio (perché dei danni possono derivare, occasionalmente, da qualunque vaccino!).
Ad oggi i vaccini anti Covid-19 non sono obbligatori, ma dalla sentenza n.118/2020 della Corte Costituzionale – e dalla successiva sentenza n. 7354 del 2 dicembre 2020 della Suprema Corte di cassazione – l’eventuale risarcimento potrebbe essere comunque riconosciuto anche per quei vaccini “fortemente raccomandati”.
… E quella di Cacciari
Decisamente più circoscritta – e più corretta – è la contestazione di un altro noto pensatore, Massimo Cacciari, che non ha mai negato l’esistenza della pandemia e neppure l’utilità dei vaccini, ma solo la loro obbligatorietà. «Questa storia che il vaccino va bene a tutti e comunque non è scientifica: è chiaro che ogni farmaco si adatta meglio ad una persona e non ad un’altra. Per alcuni è ad altissimo rischio».
Da qui anche la denunzia di una opinione ufficiale che soffoca, di fatto, le voci dissenzienti. «So benissimo che il vaccino serve, ma so bene che tutti i dubbi posti da alcuni scienziati sono tacitati. Punto».
Ciò su cui Agamben e Cacciari concordano, invece, è la critica al green pass e al suo «uso politico». Insieme, essi hanno firmato una lettera in cui denunziano il pericolo che l’introduzione dell’obbligatorietà del green-pass dia luogo alla «discriminazione di una categoria di persone, che diventano automaticamente cittadini di serie B», creando una situazione che è tipica dei regini totalitari. «Un fatto gravissimo, le cui conseguenze possono essere drammatiche per la vita democratica».
La parola ai fatti
Per quanto riguarda le affermazioni di mons. Viganò e di Agamben, condivise peraltro da tanti, sui social, e da qualcuno perfino in Parlamento (penso all’on. Cunial, ex 5Stelle), è difficile conciliarle con i fatti che sono sotto i nostri occhi.
Per dimostrarne la totale infondatezza, basta andare alle nude cronache di questi due anni, che parlano (dati aggiornati al 10 novembre 2021) di 758.000 decessi dovuti al Covid negli Usa, 610.000 in Brasile, 462.000 in India, 290.000 in Messico, 245.000 in Russia, 143.000 in Indonesia, 142.000 nel Regno Unito, 132.000 in Italia, 119.00 in Francia, 127.000 in Colombia, 116.000 in Argentina, 97.000 in Germania, 87.000 in Spagna. Senza dire di tanti altri Paesi di tutti continenti, dove il numero dei decessi è più basso, ma non certo insignificante.
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E non si tratta di un dramma che ormai sta alle nostre spalle: per citare solo un esempio, in questi giorni la Russia registra un record di casi: quasi 41 mila contagi e 1.237 decessi solo il 10 novembre. Giustificando il grido d’allarme della vice premier Tatiana Golikova che ha segnalato che oltre l’80% dei 301.500 posti in ospedale, destinati ai pazienti malati di Covid-19, è occupato.
Un’influenza simile a quella stagionale? Chi conosce persone che hanno avuto il Covid sa bene quali pesanti strascichi esso comporti, spesso anche per i guariti, al punto da giustificare l’espressione “long-Covid”.
I “negazionisti” dicono che le cifre relative alla mortalità da Covid sono gonfiate, perché includono in realtà le vittime di altre patologie. Ma dovrebbero spiegare l’aumento della mortalità registrato in coincidenza con la pandemia rispetto alla media dei decessi nei cinque anni precedenti. Senza dire che, in quasi tutti i Paesi, questa “mortalità in eccesso” in realtà supera quella delle vittime ufficiali del Covid: in Italia secondo l’analisi dell’«Economist» è di 150.000 vittime contro le circa 130.000 attribuite al Coronavirus.
“Colpa” del green pass
Quanto alle accuse riguardanti la politica seguita dai due governi che si sono succeduti in Italia nella lotta contro la pandemia, esse sottolineano come l’Italia sia l’unico Paese dove sono rigorosamente obbligatori sia il green pass che le misure di precauzione sanitaria, come le mascherine e il distanziamento. Ed è verissimo. Ma è così sicuro che questo sia un motivo di critica e non una scelta che si sta rivelando vincente?
Potrebbero essere già indicative le parole del notissimo virologo Anthony Fauci, consigliere medico della Casa Bianca sotto due presidenti di tendenze politiche opposte, il quale ha espresso il suo pieno apprezzamento per la gestione della pandemia da parte del nostro Paese: «L’Italia », ha detto Fauci «è stata uno dei Paesi colpiti più severamente dal Covid-19 e dal vostro Paese abbiamo imparato molto. Siete all’avanguardia e nei vaccini siete più avanti degli Usa».
Ma anche a chi non vuol dare credito a Fauci, nei critici ad oltranza, dovrebbe far nascere qualche dubbio il fatto che l’Italia – all’inizio il Paese d’Europa e del pianeta (dopo la Cina) di gran lunga più colpito dalla pandemia – nel corso di questi 20 mesi abbia perduto questo triste primato e si collochi ormai tra il quindicesimo e il ventesimo posto al mondo.
E che sempre si riscontri un rapporto tra il basso tasso di vaccinazione e/o l’assenza di misure precauzionali (è il caso del Regno Unito, che ha vaccinato gran parte della sua popolazione, ma dove non ci sono restrizioni ai comportanti sociali) e la diffusione del virus, con i suoi effetti letali.
Analoga conferma viene dal rapporto con la situazione italiana prima dei vaccini e quella odierna. Una tabella pubblicata due giorni fa dal Corriere dice tutto sulla situazione attuale: il 5 novembre del 2020 i nuovi casi erano 34.505, alla stessa data di quest’anno sono stati 6.764. E la differenza è ancora più alta se si considerano i ricoveri (23.256 di allora contro 3.124 del 5 novembre 2021), le terapie intensive (2.391 di un anno fa contro 395 del 5 novembre appena trascorso) e i morti per Covid (445 del 5 novembre 2020 contro i 51 del 5 novembre 2021).
Certamente, si sono ammalate anche persone che avevano fatto le due dosi di vaccino. Ma normalmente la malattia colpisce in forme meno gravi e fa un numero enormemente inferiore di vittime. Mentre è significativo che le percentuali più alte di ricoverati in gravi condizioni siano non vaccinati (a volte accaniti no-vax).
L’Italia non è un lager!
Se le cose stanno così anche il richiamo alle pretese violazioni della libertà perde molto del suo significato. In una situazione di emergenza è chiaro che ci sono delle restrizioni, ma non indiscriminate e incontrollate.
Avere paragonato quelle introdotte per il green pass ai campi concentramento è stata un’infamia, che ha giustamente sollevato le proteste indignate della comunità ebraica. E’ il nostro Parlamento, eletto dal popolo, che nel pieno rispetto della Costituzione – come conferma l’avallo incondizionato del presidente della Repubblica – esige da tutti dei sacrifici nell’interesse di tutti. Forse ogni tanto anche i filosofi dovrebbero sforzarsi di guardare meglio la realtà.
6 Response Comments
Caro Giuseppe,
Condivido quello che scrivi. Ti segnalo però che filosofi che si confrontano con la realtà (e non nutrono pregiudizi nei confronti della scienza) esistono. Ti segnalo ad esempio la lettera che trovi al link qui sotto:
https://www.google.it/amp/s/www.ilfattoquotidiano.it/2021/10/15/non-solo-agamben-oltre-100-filosofi-contestano-il-loro-collega-e-firmano-un-documento-a-favore-di-green-pass-e-vaccini-il-testo/6356547/amp/
Caro Aldo, non ho dubbi sull’esitenza di filosofi che sono capaci di ascoltare la realtà. Stimo troppo la filosofia per non rednermi conto che è il suo cattivo uso che porta a posizioni come quelle di Agambene e Cacciari sui vaccini e il pass. L’invito rimane però sempre valido per tutti, a cominicare da me stesso (per quel poco che posso dirmi “filosofo”), perchè la tentazione dell’eologia è sempre in agguato.
Il vaccino “può salvare tante vite umane, non dimentichiamolo e non dimentichiamo cosa ci ha insegnato la storia con altre brutte malattie del passato”-sostiene il Papa.
Sembra che i migliori benpensanti, filosofi, e altre persone di cultura abbiamo dimenticato la storia, che ci ha insegnato e continua a insegnarci tanto. I dati parlano chiaro nel passato come nel presente .Il vaccino anti covid è uno come i tanti del passato che hanno salvato vite umane e ci hanno permesso di andare avanti .Se la storia non ci ha insegnato nulla vuol dire che abbiamo perso il contatto con la realtà…Per cio’ che riguarda il green pass l’obbligatorietà ,per quanto contestata, è perfettamente comprensibile. Siamo in guerra,in una situazione di emergenza e dobbiamo utilizzare tutti i mezzi possibili per salvare vite umane. Dobbiamo rispettare la scelta del governo che cerca di tutelare con il green pass il bene più prezioso di tutti , anche di chi non vuole farlo e protesta, senza accorgersi del miglioramento rispetto ai tempi in cui la vita sociale era pressoché azzerata e in Italia le vittime del Covid erano tante . Chi decide di non fare il vaccino dovrebbe stare in silenzio senza protestare nelle piazze in nome di una ibertà intesa ,più che altro, come possibilita di fare ciò che si vuole, arbitrio, come qualcuno ha giustamente osservato .In questo preciso momento storico,nella situazione critica in cui ci troviamo, libertà ,più che mai, non può voler dire comportarsi come ciascuno vuole ignorando la realtà dei fatti , ma vuol dire attenersi alla scienza ,ai dati e alle decisioni del governo in base ad essi , per l’interesse e la salvezza di tutti .
Prof. Savagnone, io sono una persona semplice, un cittadino comune, non un intellettuale, e sono adulto e vaccinato, come si usava dire.
Non sono un no-vax, ho fatto i vaccini necessari quando era necessario.
Da quando è iniziata questa “storia”, ho assistito ad una serie di eventi che cortocircuitavano la mia logica, i nostri governanti hanno prima ridicolizzatola cosa dicendoci che non c’era alcun pericolo, poi guarda caso arriva il contagio, e sempre questi geni, non forniscono agli operatori sanitari i dovuti mezzi per evitare il diffondersi del contagio, diramano dei protocolli che prevedono la semplice attesa con tachipirina, impediscono le visite domiciliari, ed in caso di aggravamento tutti in ospedale, e chiaro che cosi gli ospedali vanno in tilt, impediscono le autopsie quando sappiamo che i virus muoiono insieme all’organismo e quindi non sussiste alcun pericolo, poi avendo i reparti di ospedale pieni decidono di trasferire i contagiati nel posto meno indicato, nelle rsa dove ci sono i soggetti più fragili, poi tutto un tratto dopo 35000 Persone morte, grazie alle prime autopsie che alcuni medici opponendosi alle “raccomandazioni”, esce fuori la notizia che la malattia non causa infiammazione polmonare, ma una sorta di trombosi diffusa che colpisce soprattutto i polmoni e quindi ventilazione ed intubazione purtroppo causavano la morte dei pazienti.
Poi si inizia con il balletto delle cure negate, Prego ogni giorno per il Dott. DE DONNO, ricordate la sua cura del plasma, ha salvato molte vite, e cosi via tutte le cure sono state prima ridicolizzate insieme ai medici che le applicavano e poi proibite e i medici radiati, ed ecco che come per miracolo spunta un vaccino miracoloso che non immunizza, non impedisce la trasmissione, fifty-fifty, come dice proprio Fauci, riduce l’aggravarsi della malattia fino al 50/70% per un periodo di 4/6 mesi, si certo provoca un poco di morti, un poco di trombosi, un poco di miocardite, degli effetti avversi di vario tipo, ancora non si conoscono gli effetti nel tempo li stanno studiando dato che non si è potuto fare prima, ma non importa,dobbiamo rischiare, tutti, anche i bambini.
Allora io mi pongo una semplice domanda, e se questi stessi governanti che fino ad oggi non n’è hanno azzeccata una, sbagliassero anche questa volta?, Dio ne scansi questi vaccini fossero dannosi, cosa succederebbe dopo aver vaccinato tutti in fretta e furia?
Non credo che queste cose si facciano con tanta leggerezza, e mi stupisco di tanti che non riescono a vedere i rischi, la scienza non può essere una fede, soprattutto quando sappiamo che muove interessi privati colossali.
Troppe cose Prof. Savagnone non quadrano in questa narrazione governativa, e faremmo bene tutti a riflettere un pochino.
Questo è l’ultimo corto circuito che da buon elettricista non riesco a digerire:
https://sites.google.com/site/controlapostasia/home/arcivescovo-di-palermo-lorefice-minaccia-chi-e-contro-l-ecumenismo-gli-cavo-gli-occhi-gli-taglio-la-testa-chiaro
Gent.mo Sig. Allegra, la mi aidea non è che i governi italiani ch ehanno afrontato la pandemia abbiano semnpre azzeccato. Mi permetta di dire però che non mi sembra nemmeno vero che abbiano sempre e solo sbagliato, come dice lei. Altriment dovremmo attribuire a un miracolo divino il fatto ch el’Italia sia attualmente, in Europa, in condizoni migliori dell maggior parte degli altri Paesi, pur essendo stata la prima aggredita dal virtus quando ancora non se ne calcolava neppure lontanament ela pericolosità. Lalezione dei fatti a cui alludo non scagiona i nostri governi dall’aver commesso degli errori, dice solo che tutto sommato hanno fatto meglio di molti altri, anche imponendo misure impopolari come il gree pass.
Sa cosa non vedo Professore, non vedo un vero investimento sulla Sanità, nessuno sta nemmeno pensando a invertire l’andazzo degli ultimi decenni di tagli, dopo una esperienza come questa dovrebbe essere la prima cosa, un’altra cosa che non capisco è come mai non si cominci a parlare di questi laboratori di sperimentazioni militari, siano essi colpevoli o meno vanno eliminati.
Professore, questa Europa, io non farei distinzione fra Paesi, questa Europa ha fallito, e continua a sbagliare, guardi per esempio l’immigrazione, non si riesce a fare un vero piano di accoglienza vera, scusate il gioco di parole.
Quando si parla di Salute Pubblica, credo che certi errori non possano essere commessi, un governo deve dare il meglio degli Uomini e mezzi a sua disposizione, un salumiere può sbagliare 20 grammi sul salame, non un governo sulla Salute dei Cittadini, noi abbiamo lasciato morire 130.000 Anime in solitudine, senza estrema unzione, cremandone il corpo a volte senza il consenso dei congiunti.
Questa è una cosa insopportabile, quelle Anime gridano ancora. No, non credo che siamo stati e siamo i migliori, nemmeno i migliori dei peggiori, siamo stati inadeguati come gli altri, purtroppo caro Professore ormai la vera Politica non esiste più, non si cercano più soluzioni per il benessere di tutti i Cittadini, ma soltanto soluzioni a come mantenere insieme un sistema consumistico fine a se stesso, usando tutti i mezzi possibili, leciti o meno.
Poi vorrei che facessimo una riflessione su questa cosa che mi è venuta in mente guardando la cartina sovra-esposta, avete notato che il vairus colpisce solo i paesi che stanno vaccinando?